martedì 13 gennaio 2015


I processi di produzione delle cozze: miticoltura o banchi naturali

acquacoltura e miticoltura


un film su allevamento, crescita e raccolta delle cozze

banchi al naturale

Specie bentonica diffusa in tutto il Mediterraneo e nell’Atlantico settentrionale; in Adriatico raggiunge i 4-6 centimetri di lunghezza in 12 mesi, la taglia massima è di circa 10 centimetri. Vive attaccato a scogli o supporti di diverso tipo, a cui aderisce per mezzo del bisso, un tessuto fibroso prodotto da un’apposita ghiandola.
E’ un organismo filtratore che si nutre principalmente di fitoplancton emateriale organico. La maturità sessuale viene raggiunta al primo anno di vita: si riproduce tutto l’anno con picchi primaverili e autunnali. La specie ha sessi separati, la fecondazione è esterna, uova e larve sono planctoniche. Tradizionalmente veniva pescato su banchi naturali o allevato in aree lagunari. Oggi invece gran parte della produzione si ottiene con l’allevamento in mare aperto utilizzando impianti semi-galleggianti. Signifi cativa è ancoraoggi la pesca su banchi naturali, che siano vere e proprie scogliere sottomarine o le strutture immerse delle piattaforme per l’estrazione metanifera. 
La stagione in cui le carni sono migliori è quella primavera-estiva, da maggio ad agosto.

il processo più in generale

Le due specie europee di cozze sono coltivate nel loro ambiente naturale. Fra marzo e ottobre a seconda della latitudine, la cozza dà vita a larve che sono spinte dalle correnti. In meno di 72 ore, queste larve crescono e, non potendosi più mantenere in galleggiamento, cercano punti di ancoraggio su supporti diversi. Contrariamente alle ostriche, le cozze non si fissano direttamente, ma attraverso filamenti chiamati bissi. Il mezzo più utilizzato per la cattura del novellame è una corda, collocata in un punto scelto in funzione delle correnti e della ricchezza di microrganismi. Fra maggio e luglio, queste corde sono prelevate e trasferite negli allevamenti propriamente detti. In alcune acque troppo fredde, la cattura di novellame di cozze non può essere praticata e le cozze giovani sono quindi prelevate sui giacimenti naturali.
Quale che sia il metodo utilizzato, l’allevamento delle cozze si svolge sempre in zone ricche di plancton. La cozza si nutre infatti naturalmente di questi microrganismi, filtrando continuamente l’acqua di mare. L’allevamento fino alla raccolta dura più o meno un anno. Esistono quattro metodi utilizzati sul litorale europeo:
• In piano o per spandimento (principalmente nei Paesi Bassi) – Il novellame è sparso su banchi poco profondi, generalmente in baie o luoghi riparati, e si fissa al suolo. La raccolta è effettuata per dragaggio con navi adattate in modo specifico.
• Su pali (denominati filari in Francia) – Questa coltura è realizzata su file di pali di legno piantati nella zona intertidale. Da 3 a 5 m di corda di cattura o di nastro riempito con novellame sono arrotolati attorno al palo e fissati. Una rete copre l’insieme per evitare che le cozze cadano mentre crescono sul palo. La raccolta si fa per raschiatura manuale o meccanica, operazione che consiste nello staccare il grappolo di cozze da suo supporto di legno.
• Su corde (in Spagna e nel Mediterraneo) – Le cozze sono fissate su corde che pendono verticalmente nell’acqua a partire da una struttura fissa o galleggiante. Questa tecnica è adatta ai mari con maree deboli come il Mediterraneo, ma comincia a essere applicata nell’Oceano Atlantico con lo sviluppo della mitilicoltura al largo, come in Francia, Irlanda e Belgio. La raccolta è realizzata per separazione, dopo avere ritirato la corda dall’acqua.
• Su tavola – In alcuni luoghi, le cozze sono coltivate come le ostriche, in sacche poste su tavole fissate nella zona intertidale o al suolo.

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